Di gelo e di poesia
Osservo dalla finestra del soggiorno il prato gelato. C’era nebbia ieri sera, e poi, nella notte, è sceso il gelo.
Osservo dalla finestra del soggiorno il prato gelato. C’era nebbia ieri sera, e poi, nella notte, è sceso il gelo.
Sarebbe così triste il bosco d’inverno se non ci fosse qualche fronda verde!
Scende una pioggerella leggera che non mi impedisce di fare la mia solita passeggiata.
Camminare in un bosco avvolto dalla nebbia mi evoca certi romanzi fantasy che ho letto.
La natura si riempie di colori prima di entrare nel riposo invernale. A noi sembra una festa, ma è un saluto.
Che pianta strana: non possiede radici, non ha quasi foglie, da adulta non riesce a fare la fotosintesi clorofilliana.
Mi capita spesso di percorrere la statale che da Biella porta a Vercelli e lo spettacolo della pianura mi stupisce in ogni stagione.
Chi ha posato sul prato verde tre cucchiaiate di candida panna?
Non è facile da trovare, nei nostri boschi, questa piccola felce amante dei luoghi umidi.