Tempo di funghi

Uno dei motivi in più per amare l’autunno è la ricchezza di funghi. Per me che non sono una raccoglitrice esperta è comunque sempre un piacere poterne osservare la varietà.

Non m’importa che siano commestibili o meno, li ritengo di un’importanza fondamentale per il bosco e l’ecosistema. Spesso non ci pensiamo, ma i funghi hanno uno sviluppo sotterraneo molto esteso. Quelli che vediamo sono solo i “frutti” esterni.
Per questo raccomando sempre di non distruggerli.
Non so che cosa spinga le persone a rompere questi meravigliosi funghi solo perché non sono buoni da mangiare. Rabbia? Insoddisfazione? E dire che sono così belli…

Bei funghi bianchi staccati dal micelio… chissà perché

Gli unici funghi che trovo facilmente sono le mazze di tamburo. Sono così grandi, impossibile non notarle! Il loro nome comune deriva dal fatto che da chiuse, col lungo gambo diritto e la cappella ancora chiusa, sembrano proprio delle mazze con cui si suonano i tamburi.
Quando si aprono, si distinguono per il gambo diritto e bianco, l’anello bianco e il cappello chiaro con delle scaglie marroncine in rilievo.
Ne raccolgo poche cappelle, solo il necessario. I gambi non sono commestibili perché legnosi. Le sbollento appena nell’acqua in ebollizione, le asciugo bene, le passo nell’uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato. Una frittura veloce, un po’ di prezzemolo e… voilà, ecco pronto un cibo delizioso.

Una bella mazza di tamburo con le caratteristiche scaglie

Altri funghi che trovo nel boschetto vicino a casa sono i chiodini, tra i funghi più “simpatici”, si può dire così? Col gambo sottile, l’anellino, il cappellino piatto e bruno, piuttosto facili da trovare. E le margherite, così visibili, con quel colore giallo vivo che le rende inconfondibili. Peccato che se ne trovino poche, se voglio fare un risottino le devo acquistare in negozio.
In compenso, ne trovo tanti di non commestibili, o forse lo sono, ma visto che non ne sono certa preferisco evitare di raccoglierli. 

Mi stupiscono le loro forme e le caratteristiche. Da quelli puzzolenti di forma fallica a quelli che assomigliano alle dita rosse di un diavolo che emerge dal terreno, da quelli legnosi che crescono alla base di alberi che hanno qualche sofferenza a quelli che decompongono i tronchi degli alberi ormai morti. 
E poi il colore: i gialli, i viola, gli arancioni, passando dal rosso puntinato di bianco al bianco puro e a tutte le varietà di bruno.

Ecco una galleria di alcuni dei funghi che ho osservato nel bosco vicino a casa:

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