Sottobosco prezioso

Andar per boschi in questa stagione offre nuovi tesori.
Parlo dei funghi, pregiati e non comuni alimenti.

Una mazza di tamburo

Non sempre una passeggiata permette di tornare a casa col cestino pieno, ma quando capita è festa grande.
Beh, lo confesso, io i funghi commestibili non li trovo. Trovo però tanti funghi speciali, bellissimi o inquietanti.
È la mia specialità! Non li spezzo come fanno tanti, consapevole della loro importanza nell’ecosistema bosco. Li osservo, li fotografo.

Che cosa vorrà comunicare quel fungo dagli strani tentacoli rossi e bruni che gli hanno valso il nome di “artiglio del diavolo”? Certo non viene voglia di raccoglierlo!
E quello dalla strana forma fallica e dall’odore di marcio, per che cosa sarà utile? Nemmeno questo andrà a riempire un ipotetico cestino.

Due porcinelle rosse

Ma per fortuna ci sono i porcini, le donne rosse e nere, gli orecchioni…
Quello che si vede del fungo è solo una piccola parte del corpo, sotto terra si sviluppano le ife, che possono essere lunghissime e che sembrano creare una vasta rete di informazioni, indispensabile per la sopravvivenza del bosco.

Le chiacchiere o “urgion” in dialetto…

È importante lasciare al loro posto i funghi non commestibili e raccogliere con gran cura quelli che si possono mangiare, così da arrecare il minor danno possibile. E ammirare, come sempre, l’incredibile varietà della natura!

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E questo cos’è?

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