Ritorna l’autunno, riaprono le scuole ed ecco, torna la voglia di ricominciare a creare nuovi oggetti, a sperimentare nuove tecniche. Una di queste attività creative è stata svolta con gli allievi di una classe terza un po’ di tempo fa, con l’intervento di Cinzia Petraroli, della Scuola delle terrecotte di Ronco Biellese, e ci ha permesso di prendere confidenza con una tecnica tradizionale del nostro territorio.
Abbiamo realizzato dei simpatici elfi portafortuna. Per fare questo occorre soltanto un po’ di argilla e saper modellare con questa una pallina, un salamino, una pizzetta.
Per prima cosa, si modellano due palline, una un po’ più grande per il corpo, una un po’ più piccola per la testa.
Le due parti dovranno essere unite tra loro con la barbottina, creta diluita con acqua fino a diventare una pasta appiccicosa. Per dare una bella espressione all’elfo, attacchiamo una minuscola pallina a formare il naso, facciamo due buchetti per gli occhi e volendo incidiamo anche la bocca.
Occorre poi modellare due salamini: uno verrà ripiegato ed attaccato alla base e formerà i piedi, l’altro verrà unito tra la testa e il corpo e formerà le braccia. Ciascuna parte verrà sempre attaccata con la barbottina. E’ importante controllare che lo gnomo stia bene in equilibrio.
Con l’aiuto di una formina, si può ritagliare da una “pizzetta” di argilla ben appiattita un oggetto che lo gnomo terrà tra le mani: un fiore, un cuore o altro a scelta. I più bravi potranno realizzare anche le mani con due palline.
Partendo da un’ultima pallina, scavata col pollice ed appuntita con le dita, si creerà il cappello, che verrà ben calato sulla testa.
Per rendere il manufatto più leggero, si potrà svuotarlo all’interno.
Non resta che aspettare che gli elfi asciughino un po’ per poi cuocerli in un forno apposito. La cottura è lunga e l’argilla si trasforma in terracotta. Che gioia quando li abbiamo ricevuti dopo la cottura!
Si può scegliere di lasciare l’elfo grezzo, di lucidarlo con una speciale vernice vetrificante o di dipingerlo con le tempere. Noi abbiamo preferito lasciarli grezzi. Sono belli, vero? Noi siamo stati molto soddisfatti del nostro lavoro!
Altre attività con l’argilla sono descritte qui: “Far suonare la terra” (realizzazione di fischietti e ocarine), qui Giochi di terracotta (Il gioco del tris) e qui: Con un panetto d’argilla (una foglia portaoggetti)