C’è stato un tempo in cui per la gente comune i giochi erano rari e rigorosamente fatti a mano con materiali poveri. I fischietti di terracotta, chiamati “subièt” nel Biellese, fanno parte della tradizione.
Giochi per bambini o richiami per gli uccellini usati dai cacciatori, nascevano da una pallina di argilla, modellata a volte anche senza troppa cura, visto che l’importante era il suono emesso più che l’aspetto.
Ho avuto la fortuna di provare a modellarne alcuni sotto la guida del maestro Giorgio Rey e di Cinzia Petraroli in un’interessante serata presso la Scuola delle Terrecotte di Ronco Biellese, un ambiente familiare e creativo.
Con la pallina di argilla tra le mani, ho cominciato a darle la forma di un uccellino. Poi, con l’aiuto di un bastoncino piatto e di uno a sezione rotonda ho fatto i due fori che devono incontrarsi formando un angolo di 45°. Questo momento è molto delicato perché se non c’è la giusta inclinazione o se il bordo delle fessure non è liscio, il fischietto non suona.
Magia della terra e dell’aria che si incontrano! Il mio primo fischietto ha suonato subito e mi sono sentita emozionata come una bambina: ero riuscita a far cantare la terra ed il suono emesso era puro, limpido, acuto.
I tentativi seguenti sono stati un insuccesso, non riuscivo più a farli fischiare! Basta variare di poco l’inclinazione… Per fortuna sono stata aiutata e l’ultimo suonava.
Ma l’incontro ormai era finito. Sul tavolo tutti i nostri prodotti, alcuni molto belli, aspettavano di asciugare per essere poi cotti e dipinti.
Un altro oggetto che suona è l’ocarina, dalla forma tondeggiante, chiusa, con tre fori messi in posizioni particolari. Queste producono suoni più ovattati e modulati; a seconda di come si aprono o si chiudono i fori con le dita, ne escono note diverse. Non mi sono cimentata nella creazione di questi oggetti, la mia attenzione era tutta per i fischietti! Ma ho in casa un’ocarina acquistata qualche anno fa alla fiera della ceramica di Nove, in Veneto; mi spiace non ricordare il nome dell’artista che l’ha realizzata. La trovo bellissima, a metà tra essere di terra e di mare, e suona bene.
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