Pomeriggio soleggiato d’estate. Un lago non troppo distante da casa. Un gelato da gustare nel dehor di un bar “pieds dans l’eau”, come dicono i francesi.
E lo sguardo che si perde, sulle acque calme del lago. Non c’è vento e una leggera foschia ammorbidisce i colori.
Come sempre sono loro, gli uccelli acquatici ad attirare l’attenzione mia e dei pochi turisti di oggi.
Mi sono simpatiche le folaghe, tutte nere con un ciuffo bianco in fronte. Ce ne sono diverse, due sono vicine, sembrano in coppia, ma non riesco a fotografarle bene: sono alle prese con l’igiene personale e se una ha il capo alzato, l’altra lo immerge nell’acqua, alternandosi in continuazione. Ci vuole pazienza, ecco, adesso forse…


Il germano reale è piuttosto diffuso. Il maschio spicca per i suoi colori vividi, la femmina è meno appariscente, del resto la natura è attenta. È la femmina che resta a covare le uova, ha la necessità di mimetizzarsi, come succede spesso tra gli uccelli.

Ci sono anche svassi, anatre, e altri uccellini di passaggio, passeri e ballerine.
Ma quelli che più destano meraviglia sono sempre loro, i cigni, eleganti nel loro piumaggio bianco, con il lungo collo e l’andatura elegante.
Ci si perde ad osservarli, entrando per un po’ in un mondo di magia, leggerezza, perfezione.


Un altro articolo sul lago di Viverone: https://www.terradellefate.it/wp/2023/09/26/la-serenita-del-lago-2/

