Laghetti color di menta

L’entroterra ligure di Ponente non finisce di stupirci con i suoi angoli suggestivi. Se non mancano dolci paesi dalle antiche origini, altrettanto interessanti sono gli spettacoli della natura. A pochi chilometri da Dolceacqua si possono raggiungere i laghetti di Rocchetta Nervina. Due sentieri, uno sulla destra e uno sulla sinistra del torrente Barbaira, permettono di raggiungere facilmente queste fiabesche pozze d’acqua cristallina nelle quali nelle calde giornate estive è possibile immergersi per un bagno rigenerante.
In questi giorni la temperatura è ancora mite e ci accontentiamo di ammirarli e di godere per un po’ della musica creata dalle cascatelle che si susseguono.

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Il primo tratto del sentiero (abbiamo percorso quello sulla destra orografica) è agevole, più avanti occorre fare attenzione perché c’è stata qualche frana ed il percorso si restringe. Subito dopo il paese c’è il primo laghetto e viene subito voglia di sfiorare l’acqua, tanto è limpida. Si prosegue ancora, ammirando il ricco sottobosco ora in fiore, ricco di rosmarini, felci, ligustri, cisti, lentischi.

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I bei cisti in fiore lungo il sentiero

Ci sono altre pozze, ma l’ultima che abbiamo raggiunto, quella delle due cascate, è forse la più suggestiva. A monte c’è una piccola diga dalla quale è possibile tuffarsi, con un po’ di prudenza. Qui l’acqua è più profonda ed ancora più verde.

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Il laghetto delle due cascate

Il sentiero sull’altra parte del torrente, dopo la chiesetta di San Bernardo, porta al Ponte Cin e più avanti al Ponte Pau. Il percorso dura circa un’oretta.
Anche il paese dalle origini antiche merita una visita. Sul sito del Comune si possono trovare notizie approfondite sulla sua storia. Pare che sopra il paese sorgesse un antico tempio dedicato al Sole.
Il ritrovamento di antiche monete testimonia che fu abitato anche in età romana, quando godette di un’economia fiorente legata al commercio e all’agricoltura. Nel Medioevo la sua posizione strategica permise l’ulteriore sviluppo del borgo. Fu poi territorio conteso, sempre per la sua posizione, dai Doria e dai Savoia, ed oggetto di scorribande. Fu in parte dato alle fiamme ed occupato dalle truppe naziste. È stata una fortuna incontrare uno dei suoi abitanti che ci ha raccontato parte della storia, pubblicata nel libro “Piccola odissea partigiana“.

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Prima di lasciare il paese diamo un ultimo sguardo all’antico ponte a schiena d’asino che attraversa il torrente e ai giardini fiorenti che crescono sulle sue sponde. Una serie di gelsomini ricoprono la riva scoscesa e ci inebriano col loro profumo, in un lungo arrivederci.

Note:
– ad agosto a Rocchetta Nervina si tiene il Festival delle Fiabe. Il borgo si illumina a festa e si trasforma in un regno incantato, con spettacoli itineranti.
– è possibile fare canyoning con un istruttore; l’attrezzatura è noleggiabile in loco.

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