Sulle orme dei cervi

Si parte un tardo pomeriggio per andare alla scoperta delle tracce del più maestoso abitante dei nostri boschi: il cervo. Non mi illudo di riuscire ad incontrarlo, ma mi hanno parlato dell’emozione che si prova a sentire il suo bramito possente.
Le montagne biellesi ci accolgono illuminate dagli ultimi raggi di sole, mentre la nebbia che spesso ne nasconde le cime si fa avanti silenziosa.
Dopo un primo tratto tra chiacchiere e risate, anche il nostro camminare si fa silenzioso. E’ così importante il silenzio, prima di tutto per non spaventare gli animali. Ma anche perché dopo un po’, così come gli occhi si abituano all’oscurità e via via si vede meglio anche con scarsità di luce, anche l’udito si dilata e permette di sentire ogni piccolo fruscìo, un frullo d’ali, il verso di qualche animale anche lontano.

sera nel bosco
Gli ultimi raggi di sole illuminano la vallata

E così accade che si riesca a sentire uno scrocchiare di foglie secche, ed ecco, ci si acquatta e si fissa un punto nel bosco per vedere saltellare un capriolo, appena un attimo prima che scompaia nel sottobosco.
Poco dopo, ecco il verso della civetta, uno squittio simile a quello dei topolini, a volte quasi una risata acuta.
Un altro fruscìo, appena percepito, ed ecco la volpe, silenziosa e curiosa che ci fissa un attimo con i suoi occhi vispi ed attenti, luminosi nella penombra, prima di sparire anch’essa tra le felci.

bosco di sera
La luce se ne va, a poco a poco, e la nebbia avanza…

Ed ecco che dopo un po’ un cervo fa sentire il suo bramito. E’ lontano, forse arriva dall’altra sponda della vallata. Ma subito dopo un altro verso, forte, potente, si sente alle nostre spalle. Acquattati tra le felci, senza muovere muscolo, ascoltiamo emozionati i richiami che via via si susseguono, prima brevi, poi più ampi. E tra un richiamo e l’altro, si sente rumore di rami spezzati, di scalpiccio: non è così silenzioso il nostro cervo!
L’autunno, in particolare tra
la metà di settembre e la metà di ottobre, è per lui la stagione degli amori. Con il suo bramito fa sentire la sua presenza e difende il suo territorio, dimostra la sua potenza per conquistare e difendere le sue femmine.

bosco di notte
Quanta vita si nasconde in quel buio?

Che dire, mi sono proprio emozionata, è stata un’esperienza indimenticabile!
Sulla via del ritorno, avvolta dall’oscurità tranne che per il breve alone della pila frontale, ho percepito il bosco come amico. Di solito lo si associa a qualcosa di oscuro, di pericoloso. Quella sera invece ho percepito il meraviglioso equilibrio che c’è tra le rocce, gli alberi, gli arbusti, gli animali. Di tanto in tanto mi giravo a guardare quell’oscurità, sotto un cielo illuminato dalla luna che di tanto in tanto faceva l’occhiolino tra le nuvole. E mi sono sentita a casa.

Ringrazio la guida sicura di Maurizio, esperto conoscitore delle nostre montagne, lungo i sentieri percorsi.

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