La Sacra di San Michele

La si vede da lontano, arroccata sulla cima del monte Pirchiriano, imponente e severa.

Fa la guardia dall’alto dei suoi 962 metri sulle vie che fin dall’antichità collegano l’Italia con la Francia e oltre.
Altri luoghi di culto dedicati a San Michele sono collegati in linea retta; tra i più noti e vicini a noi Mont Saint Michel in Normandia e Monte Sant’Angelo in Puglia.

Fondata dai Benedettini tra il 983 e il 987, fu nel XII secolo centro spirituale, culturale e di accoglienza.
Dal XIV secolo iniziò la sua decadenza, che culminò nel 1600 con la soppressione dell’ordine Benedettino. Fu quindi teatro di incuria e di saccheggi, finendo in parziale rovina.
La sua ripresa ebbe inizio dopo la metà dell’Ottocento, quando diventò proprietà dello Stato Italiano Dal 1994 è monumento simbolo della Regione Piemonte.

Quando ci si avvicina all’entrata, ci si sente piccoli davanti all’imponente basamento che sostiene fin dal XII secolo la parte orientale della chiesa.
Si possono ammirare, stagliate contro il cielo, le tre absidi in pietra verde.

Dal portale d’ingresso si accede allo Scalone dei Morti. L’architettura romanica dimostra qui tutta la sua possenza; lo scalone si snoda attorno al pilastro centrale. Qui venivano sepolti monaci e benefattori.

Lo scalone termina col Portale dello Zodiaco, che è l’opera di maggior pregio dell’abbazia.
Realizzato nella prima metà del XII secolo, è decorato con i segni dello zodiaco a destra e con le costellazioni a sinistra.
Sono ben conservate raffinate sculture con tralci di vite e fiori, animali e figure umane che rappresentano l’armonia del Creato. Interessanti anche i capitelli.

Si accede quindi ad una parte più recente ma non meno suggestiva, dove si ammirano quattro archi rampanti neogotici costruiti verso la fine del XIX secolo per consolidare la chiesa.
Si percepisce un grande senso di potenza e di collegamento tra le pietre e il cielo.

Un elegante portale romanico decorato da colonnine con capitelli floreali permette l’accesso alla chiesa.
Si nota un gocciolatoio decorato con la testa di un monaco incappucciato.
Nel portale in noce, tra le armi di San Michele Arcangelo, è raffigurato il diavolo sotto forma di un serpente con il volto umano.

La Chiesa è costruita in parte sul monte, di cui spunta la cima nella prima campata a sinistra, e in parte sull’alto basamento. Nella prima parte del Novecento è stata ricostruita la volta a crociera. Si possono notare elementi romanici ed elementi gotici che testimoniano l’evolversi del gusto stilistico durante la costruzione, che abbraccia quasi un secolo.
Si possono ammirare diversi affreschi, di cui uno di Defendente Ferrari.
Qui sono custodite le tombe di alcuni membri della Casa Savoia.

Il grande monastero, che arrivò ad ospitare fino a sessanta monaci, è quasi totalmente in rovina.
Resta parte di una torre angolare, detta Torre della bell’Alda, legata ad una leggenda.
Si narra che una ragazza, cercando scampo dai soldati di ventura, si lanciò nel vuoto. Con l’aiuto degli angeli, riuscì a toccare terra illesa.
Per vanità e per denaro, su richiesta dei compaesani, si lanciò un’altra volta nel vuoto, ma trovò la morte.

Si possono visitare anche la ghiacciaia e la cisterna, oltre ad altre rovine. Interessanti anche le parti rocciose del monte che si legano alle costruzioni. C’è un punto vendita e ristoro.
Tutt’intorno, lo sguardo spazia dall’alto verso la pianura e i monti circostanti.
Per ulteriori informazioni e per eventuali visite guidate, si può consultare il sito dell’Abbazia https://sacradisanmichele.com/

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