Acqua di luce

Di passaggio da San Nazzaro Sesia, ho notato vicino alla strada quella che mi è sembrata una piacevole oasi di pace.

Si tratta del un piccolo santuario della Madonna della Fontana, sulla cui origine si racconta una leggenda.
Un cantastorie girovago, venditore di quadri, un giorno si fermò qui per riposare e, dopo essersi dissetato alla fontana, si addormentò all’ombra di un rovere. Quando si svegliò si accorse che era scomparso un quadro in cotto con la Vergine e il Bambino, al quale era molto affezionato. Cercando intorno, si accorse che era appeso in cima all’albero. Cercò in tutti i modi di recuperarlo, ma gli apparve un angelo che gli disse che la Madonna intendeva stabilirsi in quel luogo.

L’immagine del XVI secolo conservata nella chiesa e la scritta all’esterno

Si racconta anche di una bambina muta che, dopo aver assistito alla scena, tornò a casa e raccontò quello che era accaduto: era successo un miracolo!
Sul luogo venne quindi edificata una chiesa, di cui si hanno le prime notizie certe verso la fine del 1500. Nei secoli XVII e XVIII fu luogo di rifugio per soldati, malati e contadini che vi cercavano sollievo.
Il nome venne suggerito dalla presenza di una sorgente d’acqua pura che sgorga da sotto l’altare. Ancora oggi è visibile all’interno della chiesa, dalla quale esce a destra dell’entrata.

Madonna della Fontana
L’acqua che sgorga da sotto la chiesa

L’attuale chiesa, della quale ho potuto vedere solo l’esterno, è una ricostruzione della fine del 1700. Se l’aspetto architettonico non è così interessante, lo è forse maggiormente la presenza della fonte. Nel poco tempo in cui mi sono fermata per apprezzarne l’energia, alcune persone sono passate, hanno riempito una bottiglia d’acqua, hanno fatto qualche passo attorno. Un signore mi ha raccontato che ci passa tutti i giorni tornando verso casa. Gli si calmano i pensieri, trova pace. 

L’acqua forma qui un ruscello dal canto argentino. Ci sono alcune panche sulle quali sedersi a riposare all’ombra degli alberi. Attorno, solo risaie.
Poco lontano, il Parco delle Lame del Sesia e il Canal Cavour.
Volgendo lo sguardo verso nord, all’orizzonte si ammira il profilo delle mura dell’Abbazia di San Nazzario e Celso con la sua la torre campanaria, la cui visita è imperdibile.

Sullo sfondo, la torre campanaria dell’Abbazia di San Nazzario e Celso

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