Edizioni “Ieri e Oggi”

Ci sono persone che sanno fare del loro lavoro una passione, e lo si sente. Nel consultare la grande opera pubblicata recentemente, il “Dizionario dei pittori Biellesi, Valsesiani e Vercellesi dell’Ottocento e del Novecento”, non possiamo non ammirare la lungimiranza e l’impegno della piccola casa editrice che ha fortemente voluto la realizzazione di quest’opera.
Presente con propria libreria nel centro storico di Biella, l’editore ha sempre curato la pubblicazione di opere che sanno testimoniare e ricostruire aspetti della nostra storia e delle nostre tradizioni, impedendo che il tempo le destini all’oblio. Certo, ci vuole anche la capacità di scoprire gli autori più preparati, gli argomenti più interessanti, anche tra quelli che non sono noti ma che possono essere coinvolgenti per un pubblico appassionato.

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L’interno della libreria “Ieri e oggi” di Biella

Come non ricordare le monografie dedicate al nostro grande Sandrùn, di cui abbiamo scritto qui  o all’antico trenino che collegava Biella ad Oropa, alle vecchie fabbriche, alle storie della resistenza, e via via fino ai racconti e alle leggende delle nostre vallate.
Sfogliando il catalogo della casa editrice sul loro sito www.libreriaeierieoggi.it, si resta stupiti di quanta ricchezza di storia, natura, tradizioni, arte, persone ci sia nel nostro territorio.
Presso la libreria “Ieri e oggi” nel centro storico di Biella, in via Italia 22, si può consultare una vasta produzione di libri Biellesi, Piemontesi e della Valle d’Aosta, aventi come argomento la civiltà alpina, la montagna, le tradizioni popolari, la fotografia, l’enogastronomia, oltre alla manualistica, a carte e guide, a libri per bambini.

Alcuni dei libri stampati dalle edizioni “Ieri e oggi”

L’ultima opera realizzata e pubblicata resterà nella storia del nostro panorama artistico. A questo proposito, un amico comune ha intervistato Giuseppe Cavatore, fondatore della Casa Editrice. Riporto qui l’intervista.

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Signor Cavatore, dopo tante Sue pubblicazioni con le Edizioni Ieri e Oggi, è finalmente uscito il tanto atteso Dizionario, la sua ultima fatica. Che cosa prova nel vedere realizzata un’opera così “ponderosa”?

Provo indubbiamente soddisfazione ma tengo a precisare di riconoscermi poco nell’accezione “ultima fatica”. Ultima in senso cronologico mi sta bene e poi non mi ritrovo con il termine “fatica”, che dà il senso di un qualcosa di greve, fatto con sofferenza. Qualcosa che, quando finisce, si tira un sospiro di sollievo. Non è questo il caso. Si può parlare di pluriennale impegno, di ricerca meticolosa,  in questo  mi riconosco. E pure di un bel lavoro di squadra.

É un lavoro iniziato molti anni or sono, come le è venuto in mente di affrontare una sfida così impegnativa? 

Da sempre ho coltivato la passione per l’arte, che combinata con analogo interesse per la storia locale mi ha spinto a raccogliere e custodire, nel corso di anni, una considerevole quantità di materiale relativa ad iniziative artistiche, esposizioni collettive o personali di artisti locali. Materiale che ha costituito la base per questa iniziativa che ho condiviso con altri appassionati che con me hanno accettato di buon grado una sfida tutt’altro che agevole.

Certo dev’essere stato tutt’altro che semplice mettere “in fila”, in stretto ordine alfabetico quasi mille artisti che hanno coperto due secoli di arte di questi territori… 

Sì, è stato impegnativo, ma lo scopo è stato proprio di “fissare” in un unico volume biografie e ricordi di artisti che nel tempo sarebbero andati sicuramente dispersi. Non parlo ovviamente delle grandi “firme” ma di quella schiera di validi professionisti e di altrettanto bravi dilettanti che non sono saliti agli onori delle grandi cronache e che il tempo avrebbe portato sicuramente all’oblio.

É uno strumento di consultazione e di divulgazione quindi. 

Aggiungerei anche di conservazione di un patrimonio artistico vasto e poco conosciuto, facente parte della nostra identità culturale. Quante volte, non solo nei mercatini ma anche in importanti case d’aste ho visto presentare opere dichiarate di “autore ignoto” mentre invece la firma riconduceva ad un artista ben identificabile, con tutta una suo trascorso artistico. Anche questo aspetto mi ha fatto credere nell’iniziativa.

Certo, ma mi permetta, non le sembra un poco anacronistica un’opera del genere ai tempi di Internet?

Il Web si è rivelato uno strumento preziosissimo anche nel completamento del dizionario. Le possibilità di ricerca sono cresciute in modo esponenziale e devo riconoscere che alcune biografie di artisti locali divenuti poi famosi addirittura in altri continenti sono state completate grazie ai motori di ricerca.  Ma l’artista locale, ripeto esclusi i personaggi di grande notorietà alla Delleani o alla Pistoletto, non trova ampio spazio nel mondo informatizzato. Ne è la riprova che molte notizie desunte dalla stampa locale, di cui avevamo documentazione cartacea, non sono state rinvenute neppure dagli archivi storici dei giornali, anch’essi oramai consultabili via Web.

Lei non ha voluto esprimere giudizi di merito o considerazioni di carattere economico circa gli artisti trattati. É convinto di questa scelta? 

Assolutamente sì, non lo ritenevo necessario e neppure utile allo scopo che mi ero prefissato. I giudizi ed ancor più le valutazioni d’ordine economico sono espressioni legate a molteplici variabili che nel tempo possono subire anche considerevoli mutazioni. E poi sono soggettive…
Nelle biografie sono però riportati stralci di giudizi espressi da critici d’arte quando concorrono a meglio delineare il profilo dell’artista.

É un’opera destinata a rimanere nel tempo quindi?

É, a tutt’oggi, un’opera unica nel suo genere e destinata a rappresentare un punto di riferimento per studiosi, che potranno trarre ampi spunti di approfondimento attraverso le ricche note bibliografiche, per gli appassionati e per tutti coloro che sentiranno l’esigenza di meglio conoscere la storia di due secoli di pittura dei nostri territori.

(a cura di Alberto Colombatto)

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Per approfondimenti sulla pubblicazione, è possibile consultare l’articolo “Un’opera attesa” e il sito della casa editrice “Ieri e oggi”

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Scorci delle vetrine della libreria in Biella
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Due delle monografie edite da “Ieri e oggi” dedicate a Franceschino dell’Elvo, il Sandrùn

Le fotografie pubblicate nella pagina sono state gentilmente fornite da Alberto Colombatto

 

2 commenti

  1. Alexander Jesse

    Ho provato di accedere al sito della casa editrice “Ieri e Oggi” ma risulta non funzionante.
    E in rete si trovano suggerimenti che abbia chiuso alla fine del 2022.
    Sapete di più? E davvero così?

    • Daniela Guido

      Proprio così, il proprietario ha raggiunto i limiti di età e non avendo chi portasse avanti il suo progetto ha chiuso definitivamente. E’ un dispiacere perché era una bella realtà biellese che si occupava di redigere e stampare soprattutto testi di carattere storico e artistico legati al nostro territorio. Chi continua a stampare nel territorio è l’editore Botalla di Gaglianico.

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