Ritrovare nel sottobosco una piantina amata, studiata, dipinta è sempre un’emozione!

Lo sguardo percepisce una macchia fiorita di rosa e azzurro, foglie maculate… mi avvicino e la riconosco, è proprio lei!
La dipinsi anni fa, e come sempre fu una piccola, piacevole avventura.
Ogni “ritratto di pianta” ha una storia lunga. Ora conosco molti più fiori spontanei, ma un tempo la mia conoscenza era frammentaria. Ad ogni nuovo incontro seguivano ricerche su testi specialistici, spesso nelle biblioteche.
Mi piaceva dare un nome ad ogni erba che attirava la mia attenzione. La osservavo nel suo ambiente, ne studiavo le caratteristiche, il portamento, notavo le piante che le crescevano vicine.

Particolare dello studio botanico “Polmonaria”

Della polmonaria mi sono innamorata subito, vuoi perché si nasconde tra le erbe del sottobosco, vuoi per le foglie dalle caratteristiche sfumature, ma soprattutto per il colore dei fiori, che varia dal rosa all’azzurro, al lilla, al violetto a mano a mano che passano i giorni. I fiori appena sbocciati sono rosa e poi cominciano a cambiare, così che sullo stesso stelo se ne trovano di diverse sfumature.

polmonaria

Ricordo il tempo passato a dipingere i minuscoli peli sul fusto e sulle foglie, con un pennello sottilissimo. Ci va pazienza, osservazione, amore per tradurre in un dipinto quello che la natura ci offre.

Note:
La polmonaria (pulmonaria officinalis) prende il nome dalle macchioline sulle foglie, che ricordano gli alveoli polmonari. Un tempo si cercava nell’aspetto della pianta qualche elemento che ricordasse il corpo umano, e da lì si deduceva quale sintomo avrebbe aiutato a curare. Infatti questa veniva utilizzata per curare la tosse. Ancora oggi viene utilizzata per fare decotti.
Predilige terreni umidi, nel sottobosco.

polmonaria

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