Da bruco a farfalla

Sono tornati! Sei bruchi colorati si muovono tra le foglie del finocchio selvatico nel mio piccolo orto. Sono le larve della farfalla macaone (Papilio machaon). Sono verdi, con strisce nere e macchiette rosse. Sono teneri, non urticanti, si possono sfiorare con delicatezza. Se sono spaventati o arrabbiati dalla loro testolina escono due cornetti arancioni che emanano un odore sgradevole.

Ne avevo osservati alcuni l’anno scorso, li vedevo crescere, poi un giorno non li ho più visti. Ho temuto che li avessero mangiati i merli, ma mi hanno detto che non sono cibo gradito. Si erano chiusi nelle loro crisalidi, ma chissà dove. Quest’anno, con l’aiuto di un esperto, ho provato ad allevarli. Mi ha fornito una teca formata da tessuto traspirante, con una parete trasparente ed una chiusura a zip.

teca per allevare bruchi
Il contenitore per l’allevamento
baco di macaone
Uno dei bruchi nella teca con il suo cibo preferito

Ho messo due sassi sul fondo, due contenitori con l’acqua tappati, con una fialetta in cui quotidianamente ho messo ciuffi di finocchio selvatico e di prezzemolo. So che questi bruchi apprezzano anche la carota selvatica, ma non ne avevo a disposizione.
Passano il loro tempo mangiando e dormendo. Quante foglie hanno mangiato giorno dopo giorno! Ovviamente hanno anche prodotto abbondanti deiezioni, sotto forma di palline di colore marrone scuro.
Dopo qualche giorno ho notato che uno di essi non mangiava più. Poi si è ancorato bene alla parete della teca con la parte finale del corpo ormai bello cicciotto; a circa metà altezza era legato da un particolare filo argentato, quasi un’imbragatura che lo sosteneva. Era il 19 luglio. Il giorno seguente, altri due bruchi hanno smesso di mangiare ed hanno cominciato a vagare per la teca. Erano lunghi tra i 4,5 e i 5 centimetri.

pupa di macaone
Eccone uno saldamente ancorato ad un rametto di finocchio selvatico

Era giunto allora il tempo di trasformarsi. Che irresistibile richiamo avranno sentito? Forse solo sonno, forse un po’ di paura? La mattina seguente il primo bruco aveva perso i suoi bei colori, lasciando un guscio apparentemente secco, marrone chiaro (21 luglio). Quello che ha scelto di fermarsi tra i rametti della piantina è diventato verde, forse per mimetismo. Ho letto che la crisalide si forma sotto la pelle, che poi si secca. Il bruco rimasto all’aperto, tra gli steli del finocchio, sta facendo la stessa cosa. Uno dei bruchi che stentava a crescere nella teca l’ho riportato nell’orto, magari lì si troverà meglio.

crisalide di macaone
Una crisalide all’interno della teca

Adesso non resta che aspettare dai dieci ai quindici giorni. Le crisalidi non sono belle, ma le osservo tutti i giorni aspettando il miracolo… forse all’inizio di agosto ci sarà una bella sorpresa, io intanto veglio su di loro.

Per sapere che cos’è successo una dozzina di giorni dopo, puoi leggere: Un volo di farfalle

Ecco l’articolo dell’anno scorso: La bellezza del macaone

4 commenti

  1. Che brava Daniela, attenta osservatrice e vera amante della natura, il rispetto che hai per quanto ti circonda ti fa onore e rende persona esemplare. Un caro saluto. Speriamo nelle farfalle,… e nella natura libera e rispettata.!

  2. Cara maestra Daniela,
    Vedere giorno per giorno la vita del bruco che poi in un domani diventerà una bellissima farfalla è davvero una cosa bellissima e incredibile.

    • Daniela Guido

      Ciao Matteo, mi sono emozionata anch’io a vedere questa bellissima trasformazione. Si studia sui libri di scuola la metamorfosi da bruco a farfalla, ma vederla dal vivo è tutta un’altra cosa! Spero che le “mie” farfalle possano avere una vita felice, anche se breve e che possano deporre tante altre uova.

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