Frida Kahlo e Diego Rivera a Genova

“Tu ti chiamerai auxocromo, colui che capta il colore. Io cromofora, colei che dà il colore… Tu riempi, io ricevo.”
Profondo sodalizio artistico ed affettivo,per quanto difficile e tormentato, ben documentato dalla mostra di Genova.
Dai grandi murales di Diego, che rappresentano la lotta sociale di un intero popolo, ai dipinti intimi di Frida, testimoni della sua solitudine e della sua malattia, insieme personali e universali. Una grande forza espressiva.
Ma la mostra fa anche conoscere, attraverso le numerose fotografie esposte, il legame sentimentale tra i due artisti e i problemi di salute di Frida. Frida disse di aver avuto due incidenti nella vita: il primo era stato quello in autobus, il secondo Diego Rivera. All’età di diciassette anni l’autobus su cui viaggiava si scontrò con un tram, e lei ne fu gravemente ferita. Per tutta la vita ne soffrì le conseguenze, subì molti interventi alla spina dorsale, portò quasi sempre il busto. Nelle foto si vede mentre, a letto, dipinge il suo busto. Ma ebbe problemi anche alle gambe, forse frutto di un’altra malattia. In un disegno del 1953 ebbe a scrivere: “Perché desidero i piedi, quando ho le ali per volare?”

L’incontro con Diego Rivera, che lei definì “il secondo incidente della mia vita” fu insieme coinvolgente e sconvolgente. Lui, esagerato in tutto, nel dipingere, nel mangiare, nell’amare, da una parte la spinse a dipingere, riconoscendo il suo talento, dall’altra le fece vivere momenti difficili, con i suoi continui tradimenti.

Insomma, una vita difficile, seppure ricca di produzione artistica. Prima di morire, ancora giovane, disse: ” Spero di non dover più tornare”.

Dal 20 settembre 2014 all’8 febbraio 2015

Per approfondire: http://www.fridakahlogenova.it

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